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Premonizione o precognizione ?

Solitamente questi due termini vengono utilizzati indifferentemente per qualificare tutta una tipologia di fenomeni paranormali tra cui troviamo i sogni. L’etimologia ci permette di fare una distinzione:
premonizione, dal latino præ-, “prima” + monere, “avvertire”
precognizione, dal latino præ-, “prima” + cognitio, “conoscenza”.

La premonizione è la percezione di un evento (tramite un sogno o una sensazione) sul quale è ancora possibile intervenire oppure da cui ricavare informazioni utili (come evitare un incidente). I sogni premonitori sono sogni che hanno lo scopo di dare un avvertimento affinché possiamo prepararci a un cambiamento oppure portare la nostra attenzione in qualche ambito che stiamo trascurando e che potrebbe peggiorare. Quindi si riferiscono spesso a eventi o situazioni che contengono qualche elemento conosciuto, e dove è possibile modificare qualcosa (prepararsi alla dipartita di un caro, protezione da un pericolo, cambiare obiettivo).

La precognizione è la conoscenza tramite mezzi psichici di avvenimenti che debbono ancora accadere e che sono logicamente, matematicamente e statisticamente imprevedibili. I sogni precognitivi sono visioni del futuro che il soggetto percepisce come se guardasse una proiezione di slides su un argomento di cui non sa nulla. Si accede ad una informazione psichica su cui non si ha alcun controllo. Solitamente l’evento accade poco tempo dopo la percezione, senza che il soggetto possa cambiarne lo svolgimento (sogni catastrofici e collettivi).

La differenza tra le due modalità è molto sottile, non sempre individuabile e, in entrambi i casi, l’esattezza della premonizione/precognizione viene confermata a fatto avvenuto. È il rovesciamento del principio causa-effetto, l’effetto precede la causa. In entrambi casi, ci imbattiamo in un paradosso: la percezione del tempo. Nello stato di coscienza ordinaria si ha una percezione del tempo lineare, che fluisce dal passato verso il futuro, passando attraverso il presente. Nello stato di trance o di sogno, la percezione del flusso temporale diventa circolare: passato, presente e futuro sono coesistenti sino a fondersi, in alcuni stati di coscienza più profondi, in un eterno presente. In dimensioni soggettive, il concetto di tempo sembra annullarsi.

Questo è uno dei motivi per il quale possiamo sognare i nostri cari defunti più giovani, vite precedenti o eventi futuri. Rispetto alla precognizione, i fisici e i neuroscienziati formulano l’ipotesi di una “memoria del futuro”. Gli eventi non si avverano in simultanea con il sogno, ma in un secondo tempo. Questo ci porta ad una domanda: dobbiamo considerare il futuro già determinato? Non c’è una risposta definitiva al riguardo. Alcuni sogni confermano la teoria della predeterminazione (cognitivi) mentre altri il contrario (monitori). Gli esempi del naufragio del Titanic e dell’attacco alle Torri Gemelle sono illuminanti al riguardo.

Sembra che la scelta del sognatore o della persona coinvolta nel sogno abbia portato una variabile determinante nell’evento: alcune persone, sebbene avessero sognato il naufragio, si imbarcarono lo stesso sul Titanic, dopo averlo raccontato ad un’altra persona. Altri invece evitarono di partire a seguito della premonizione. Lo stesso accadde per la tragedia del WTC e dello Tsunami dell’Indonesia. Come accade nei sistemi non-lineari, una piccola variazione nella consapevolezza del protagonista del sogno può avere conseguenze enormi, come quella di salvargli la vita. La teoria degli universi paralleli potrebbe fornire una spiegazione attendibile al riguardo.


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